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destionegiorno
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Silvana Poccioni
La Poesia è per me una passione, un desiderio, un modo di conoscermi e di specchiarmi nel più profondo del mio essere (cosa non facile). La Poesia mi consola, mi aiuta, mi salva, spesso, dalla vita e dalla sua prosa dura e sconnessa. La Poesia è la parte più vera e sincera di me e io la offro a chi ... (continua)
La sua poesia preferita:
È caduto il tempo nelle nostre mani
È caduto il tempo nelle nostre mani
cristallino come fiocco di neve
polvere di diamante
pungente come chicco di grandine
lieve come petalo di soffione al vento
pesante come valanga improvvisa
salato come spuma di mare
dolce come sorgente... leggi...
Nell'albo d'oro:
Desinas ineptire (carme n. 8)
A chi la preghiera?
Il Destino
se esiste
è impegnato a dare lo scacco
a chi l'ha sfidato
con l'ultima mossa vincente.
Gli Dei
se sono esistiti
riposano
estranei ai flussi e riflussi di umane maree.
La rinuncia sarebbe l'unico... leggi...
Uomo
Mi riconosco
nel tuo dolore
che mi consola mentre mi strazia
e nella gioia tua che mi rinnova
farfalla ad ogni... leggi...
Mi salva la solitudine
Mi salva la solitudine
dove la mente percorre
la sua strada
priva di segnaletica obbligata
senza il rischio di incontrare ricordi
usurati dalla ruggine del tempo
eppure vivi
come bambini appena nati.
L'etica della rinuncia
è un'arma... leggi...
Illusione
Abbandona
per favore
il campo.
La rinata dolcezza
annulla le già deboli forze
e sconfigge anzi tempo
l'hidalgo coraggioso
in questa lotta
già persa
con la vita
che pure combatteva
forte della tua assenza.
Chi disse che la vita... leggi...
Quid
Non cercare
tra le piume dei gabbiani
alla scogliera
nelle crepe bianche di salsedine
il quid che riveli
inoppugnabili certezze
il senso profondo
dei sogni più belli
che non si ricordano
e la mente ricrea
come dipinti puntinati
in... leggi...
Restauro
E' un dipinto
in restauro
l'amore finito
e rimpianto.
Il pennello che corre la tela
rimuove lo strato ingiallito
e rinnova i colori.
Nei vuoti
lo stucco riempie le crepe
e tutto ci sembra tornare
com'era.
Ma è solo un inganno... leggi...
Universi paralleli
Avrei dovuto
-coraggiosa ribelle-
scegliere la vita
quando la noia abbatteva
i sensi stremati
e l'afa di giorni clonati
disseccava il mio cuore.
Ho scelto la vita
sigillata alle spalle
la via del ritorno
a impedire
che divenissero timidi... leggi...
Illusione d'infinito
Nello stretto recinto
di un piccolo campo di fichidindia
dolci e spinosi
al fondo del pozzo
dai bordi scalcinati
un riflesso di stelle
a fingere il cielo
tra scricchi tardivi di cicale.... leggi...
Come l'usignolo
Come l'usignolo
che trasale nel sonno
e comincia a cantare
dimentico della notte
né si cura che il bosco lo ascolti
anche il poeta
talvolta
trasale nel sonno
e canta i suoi versi
sotto un cielo gravato di stelle
senz'altro scopo
che... leggi...
Ho concepito con te almeno un milione di sogni
Ho concepito con te
almeno un milione di sogni
e adesso che non ci sei
la vita li ha spenti ad uno ad uno.
Con te non c'era deserto che mi potesse stremare
né vetta di monte che non si lasciasse scalare
la realtà non era quella che si... leggi...
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Silvana Poccioni
Il vello d'oro
Introspezione
E vaga ancora
il Teseo della leggenda
alla ricerca del vello
che poi sia d’oro poco importa
per meritarsi il titolo di uomo
in questo nuovo magico
millennio
così poco magico e
nient’affatto nuovo.
E’ vasto il mare
sfumato all’orizzonte
tra nuvole stracciate
e abbozzi di stanchi arcobaleni
spicchi di luce
presto offuscati
da nuovi rigurgiti di pioggia.
In lontananza un nugolo di uccelli
i gabbiani inesausti della storia
disegnano spirali
si impennano improvvisi
e poi discendono
a sfiorare le volute schiumose delle onde.
L’oboe che vibra al fiato della brezza
spinge la prua consunta
lungo le rotte della speranza.
Calda la sabbia e fine
accarezza i talloni
che affondano veloci
nel morbido tappeto di granuli dorati.
- Il vello è qui. – Grida l’eroe
affretta i passi e penetra nel verde
ampio del viale e non si avvede
che si moltiplica il sentiero
si ravvolge e piega in mille cunicoli
uscite ingannevoli sbarrate.
Passano i secoli
e siamo ancora là
a cercare quel varco
che ci conduca vittoriosi
a mostrare ai miseri mortali
lo splendore del fulgido mantello.
Quel breve spicchio di luce
che ci è concesso vivere
rende grigio ogni giorno
quando si scioglie il bel sogno di cera.
Resta il silenzio di un muto sgomento
e l’affannoso inutile aggirarsi
nel disinganno del cieco labirinto.
Questa poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.
Nota dell'autore:
«Costretta ad inserire una nota per chiarire la scelta del personaggio, ricordo a chi non fosse informato in modo approfondito, che Giasone, indubbio conduttore della nave Argo, raccolse attorno a sè un manipolo di eroi, fra i quali Castore e Polluce, Eracle, Teseo e Orfeo. Per non essere banale, come spesso accade a chi scrive poesie, ho scelto Teseo e non Giasone come protagonista del testo. Il fine, poi, della poesia, non era il ricordo mitologico, ma qualcosa di più profondo. Ma tant'è!»
Commenti di altri autori:
«Ma non era Teseo l'eroe alla ricerca del vello d'oro! Era Giasone! Teseo era quello del Minotauro. Non è detto che una persona debba saperlo per forza, ma prima di scriverci qualcosa sopra sarebbe il caso di informarsi... Insegnando in un liceo però, come leggo nella sua biografia, credo sia grave che l'autrice non lo sappia.»
«Ha voluto regalarci l'Autrice una introspezione ricca di profonda ricerca... al di là di ogni pensiero di "miseri mortali"...una ricerca dentro metafore di storia... ben verseggiate... Sicura e attuale l'ultima strofa nel passaggio dei secoli... sempre uguali nel loro trovarci a "cercare quel varco" mentre nei passi si sente quell'odore degli inutili affanni dentro le cose così vere che ci circondano... Molto apprezzata...»
«Quello della ricerca di un oggetto dai poteri straordinari è comune a tutte le civiltà ed anche singolarmente, ogni essere umano, ricerca qualcosa che sia al di sopra della normalità. I miti più belli si perdono in questa ricerca. Ricerca cui si fanno partecipare gli eroi o semidei del momento. Anche Teseo compare fra gli Argonauti anche se solo in alcuni testi e non in quello originario, ma si tratta del solito errore che avviene nel tramandarsi le leggende... a volte si insericono eroi o personaggi solo perché appartengono alla cultura di chi narra.»
«Che l'autrice non sia mai banale è noto... basta leggere le sue splendide Poesie... Ed anche in questa non si smentisce. Ma non esistese la possilità di "NON APPARIRE" messaggiando privatamente in casi di dubbi? Ci metto un fiocco così mi ricordo che Teseo è anche quello del Minotauro e non il missile... che avevano in dotazione le nostre Navi MIlitari! I miei complimenti Silvana»
«L'uomo ha il pelo sullo stomaco, oggi purtroppo prevale la moda della depilazione, intendiamola pure ideale ecco allora che il suono dello strumento che invoca speranza. Versi bellissimi di grande impatto emotivo.»